Questo numero che la RIO dedica al Progetto Alpi mostra quanto gli inanellatori italiani siano stati capaci di realizzare in oltre 20 anni di attività di campo. Molte migliaia di chilometri sono stati percorsi per i controlli alle reti nelle calde giornate di agosto e nelle gelide mattine di ottobre, dall’umido dei canneti nei siti di fondovalle nei quali tanti migratori sostano per accumulare riserve energetiche, al vento tagliente sui passi più alti delle nostre Alpi, dove invece transitano velocemente utilizzando quelle stesse riserve di grasso e muscoli. Una serie temporale di dati che non teme confronti a livello internazionale e che ha offerto l’opportunità di investigare molti aspetti dell’ecologia delle migrazioni, fra questi la loro stagionalità, l’uso dell’habitat e la distribuzione altitudinale, la produttività, il trend di popolazione. Decine di specie delle quasi 200 inanellate vengono trattate individualmente, in una sorta di atlante della migrazione postriproduttiva degli uccelli attraverso le Alpi italiane.

Qua il link alla pubblicazione, liberamente scaricabile:  https://sisn.pagepress.org/index.php/rio/article/view/558